Nei giorni scorsi ho avuto la fortuna di vedere un bellissimo film, purtroppo di grande attualità. "Le mani sulla città" è un film coraggioso come ormai non se ne vedono più in giro. Francesco Rosi è un regista che racconta con rabbia un fenomeno tristemente noto: la speculazione edilizia. Una riflessione: il film è del 1963. Detto questo, sono passati diversi anni ed il fenomeno della speculazione sui bisogni essenziali dei cittadini non solo non è mutata, anzi ha ampliato il suo raggio d'azione includendo affari ben più redditizi come la spazzatura, l'energia e molti altri esempi. Mi raccomando non perdete il film. Vedetelo. Traslate il tutto ai giorni odierni e ditemi se qualcosa è cambiato. Comunque arte così (socialmente utile, esteticamente superba) non se ne vede all'orizzonte. Almeno in Italia dove la maggior parte dei registi cerca di andare verso il melodramma (peraltro senza saperlo fare). Arte e Società mai come oggi sono lontani. Purtroppo. Ma sono convinto che presto "A change is gonna come"!
Come diceva il caro e vecchio John Grierson...
2 commenti:
Putroppo non ho ancora avuto modo di ammirare il capolavoro di Rosi. Presto correrò ai ripari.
Di certo ha avuto la vista lunga. Dal 63' in poi lo scempio ambientale inflitto al nostro paese è stato devastante.Basta farsi un giro per le coste calabresi,pugliesi,campane e siciliane (e non solo...). Se all'abusivismo ed alla speculazione edilizia aggiungiamo anche il magico condono offerto dal governo Berlusconi abbiamo completato il cerchio.
Purtroppo ribadisco che certo Cinema legato alla realtà non viene realizzato e nei casi più clamorosi, addirittura boicottato in fase di distribuzione. Problema: non fa pubblico.
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