venerdì 18 novembre 2011
Wall-e
L'animazione italiana vive da sempre un suo eterno fraintendimento. Sospesa tra l'accettazione delle regole di un mercato che considera il prodotto d'animazione esclusivamente dedicato ad un pubblico non adulto e le tensioni internazionali che aprono il prodotto ad uno spettatore trasversale, l'industria italiana è rimasta alle mirabolanti imprese dei campioni di un tempo: Luzzati, Pagot, Gavioli, Cavandoli, De Mas, Bozzetto. Come il nostro cinema si è praticamente fermato ai maestri del dopo guerra, Zavattini/De Sica, Rossellini, Visconti e agli sperimentatori dei 60'/70' Antonioni, Fellini, anche l'animazione italiana paga la sua scarsa propensione a sperimentare nuove forme espressive, a guardare al di fuori del proprio contesto e soprattutto a rischiare. L'ultima fatica della Pixar Wall-e non è semplicemente un film di animazione. Racchiude in se una favola densa, suggestiva; una geniale operazione di marketing e un ingegnoso utilizzo delle più moderne tecnologie grafiche. Ma la prima mezzora del film è cinema puro, suono e immagine senza compromessi. Il resto è artigianato hollywodiano di buon livello. L'Italia intanto guarda. E paga per guardare.
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1 commento:
Walle-E = Capolavoro
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