martedì 29 aprile 2008

La battaglia di Algeri


La battaglia di Algeri è l'indiscusso capolavoro di Gillo Pontecorvo. La rivoluzione del '68 è alle porte e il regista italiano racconta la violenza e la repressione della Francia coloniale in Algeria. Documento devastante da un punto di vista emotivo e visivo, il film è stato girato con un budget di appena 800.000 dollari da un piccolo gruppo di professionisti, tra cui il direttore della fotografia Marcello Gatti, con un cast di attori non-professionisti fatta eccezione per l'attore francese Jean Martin. Fino al 1971 il film non ha ricevuto una distribuzione ufficiale in Francia e Inghilterra. Una volta approdato nelle sale ha causato le reazioni di vari gruppi di estrema destra che hanno assaltato le sale e minacciato gli esercenti. Censura. La solita vecchia Storia.

giovedì 24 aprile 2008

Juno


Non credo che in Italia si sia capaci di fare un film come questo. La bellezza di Juno risiede soprattutto nel linguaggio usato. Veloce, tagliente, politicamente scorretto. E nelle tematiche. Maternità, adolescenza, emancipazione. Gran parte del merito, va detto, è del lavoro di sceneggiatura di Diablo Cody. Ma al di là del giudizio estetico questo film rimane un concentrato mirabile di stile e sostanza. Ma perché nel nostro paese la commedia riesce può essere solo volgare?! Perché non si è in grado di essere sarcastici, grotteschi e ironici in barba alla cattiva sorte e a certe norme di puro decoro? Il problema va ricondotto a due cause principali. Il lavoro di sceneggiatura non va oltre la superficie delle cose e vi è una scarsa volontà di rischiare da parte del produttore e del distributore. L'industria cinematografica italiana si è purtroppo sviluppata sulla base di criteri essenzialmente assistenziali che non hanno permesso al mercato di maturare completamente e di emanciparsi dai finanziamenti statali come negli Stati Uniti (i finanziamenti dovrebbero tutelare in maggior parte le opere prime e seconde, quelle relative alla transculturalità sociale e i documentari - ovvero quella parte dell'offerta più debole da un punto di vista meramente commerciale). Se a questo si aggiunge la triste situazione duopolistica del sistema distributivo, il quadro non è affatto dei più incoraggianti per i giovani artisti italiani. Pensate che Jason Reitman  il regista di Juno ha esordito nel lungometraggio a soli 28 anni. Andrea Molaioli, regista del raffinato La ragazza del lago, è una giovane promessa del cinema italiano avendo esordito a soli 40 anni! Ditemi voi...

martedì 22 aprile 2008

Il labirinto del fauno.


La rivolta dell'artista contro il reale. Una rivolta che Guillermo Del Toro ha chiamato Il labirinto del fauno. Di quest'opera affascinate restano come echi nell'anima il senso dell'ineffabile e dell'inafferabile e quei suoni nascosti di mondi che gli occhi non possono vedere...

Ortourbano/Earth Day

Questo piccolo blog supporta tutte le attività relative all'Earth Day ed invita tutti gli amici e i sostenitori ad un comportamento ecosostenibile. Per questo L'idiota del villaggio supporta il progetto Ortourbano.it il primo spazio dedicato ai coltivatori urbani. La natura torna in città!

mercoledì 16 aprile 2008

Yks Channel


Questo è il teaser di Giuseppe La Spada per Yks channel (Sky 863), il primo canale televisivo interamente dedicato al mondo dello user generated content.

lunedì 14 aprile 2008

Cartoons on the Gay!

Rick & Steve: the happiest gay couple in all the world è stata nominata Miglior serie Tv dell'anno alla 12° edizione di Cartoons on the Bay, prestigioso festival internazionale dedicato all'animazione televisiva diretto dal veterano Alfio Bastiancich. Questo cartone animato di Q. Allan Brocka realizzato con la tecnica dello stop motion è stato al centro di diverse polemiche nei giorni scorsi per il modo in cui affronta la tematica dell'amore omosessuale. I vertici RaiTrade hanno tremato all'idea che un simile prodotto approdasse in concorso ed è subito partita una campagna mediatica (che ha coinvolto anche un prodotto basco Friends & Chips: the new Pope), dagli esiti piuttosto esigui, contro la scelta della direzione artistica. Ma per una volta un festival italiano è riuscito ad essere ascoltatore dei tempi che mutano ed ha attribuito il prestigioso premio ad un prodotto che esce dagli schemi obsoleti dell'animazione vista come intrattenimento per adolescenti per approdare ad una concezione più evoluta di animazione come espressione artistica pura.

martedì 8 aprile 2008

Ikea Hacker

Ikea Hacker è la vera rivoluzione dell'home made design. Si prendono degli oggetti della nota casa svedese, si modificano e li si combina gli uni con gli altri. Il risultato è un utensile che potrebbe arredare qualsiasi casa radical-chic che si rispetti e che quindi costerebbe quanto un appezzamento di terra nella valle del Chianti! Se non ci credete, pensate che con tanta fantasia e poco denaro si possono mandare in pensione quei creativi cocainomani che guadagnano il corrispettivo del PIL di un paese Africano e mettersi in casa un oggetto che susciti l'invidia di qualche manager in pensione.

venerdì 4 aprile 2008

Good Bye, Lenin!

Incantevole: questa sembra essere la parola più adatta per descrivere la suggestione creata da Good bye, Lenin!. Incantevole perchè affascina. Come un esperto artigiano il regista Wolfgang Becker intaglia un piccolo grande film lavorando i vuoti creati dalle emozioni. Pur ricordando da vicino Il favoloso mondo di Amelie questo film tedesco sembra possedere una grazia e una dolcezza intrinseche, naturali, costruite attraverso il sapiente lavoro di una regia mai invadente e con la complicità di una musica (Yann Tiersen) che non rinuncia mai ad essere evocativa pur rimanendo strettamente legata all'emotività dei fatti raccontati. La bellezza risiede nel paradosso che si crea quando si parla di realtà con il linguaggio del sogno. Nello stupirsi per le piccole cose che rendono inpagabile una vita.

martedì 1 aprile 2008

L'esempio dello stato.

Giuseppe (Pino) Masciari è un imprenditore calabrese che non si è piegato al racket e che ha denunciato decine di appartenenti al sistema 'ndraghetista, collusi con le istituzioni del nostro paese. Per questo motivo Masciari da anni è protetto dallo stato ed ha lasciato la sua terra d'origine. Ma in questi giorni le istituzioni, in cui l'uomo credeva e per le quali ha combattuto con coraggio, lo hanno lasciato solo. Per protesta Masciari ha lasciato la località protetta in cui viveva per tornare in Calabria ed affrontare con dignità il destino che si è scelto nel giorno in cui ha denunciato chi allo stato si opponeva.