lunedì 18 febbraio 2008

Love/Hate



The night of the hunter è l'unica regia dell'attore Charles Laughton. Il film è datato 1955 ma la potenza espressiva, la modernità delle tematiche affrontate ed il linguaggio utilizzato (uso incessante di contrapposizioni semantiche - amore/odio, individuo/società, sogno/incubo) lo avvicina a certo cinema moderno dei Sessanta. Forte di un superbo Robert Mitchum, spesso sopra le righe, di un impianto registico solido e fantasioso, di una fotografia stupefacente (virante verso l'Espressionismo), quest'opera rimane una delle più suggestive degli anni Cinquanta, vero e proprio incubo ad occhi aperti dell'American Dream in cui i protagonisti sembrano intrappolati sin dalle prime sequenze. Film capolavoro da non perdere.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

film come questo fanno capire che la genialità lungimirante delle persone geniali non stagna nella strumentazione che si possiede ma riesce ad andare oltre...pellicola altamente suggestiva.
iltuttolago

François-Marie Arouet ha detto...

un pò articolato come commento..speriamo che chi parla italiano riesca a comprendere..ehehheheheh...comunque il film merita un'attenzione particolare per il senso di violenza che riesce a comunicare, per i vari piani di lettura che esso contiene, per la bellezza visiva delle immagini...insomma come dice qualcuno..tanta roba!!!

lovehate clothing ha detto...

Film che rendono giustizia alla metafora della vita ed all'ambiguità dei sentimenti,la natura umana nella più elementare delle sue espressioni.Che modernità

François-Marie Arouet ha detto...

Grazie per il commento. Come se il film fosse l'applicazione del principio del Taoismo al cinema. Il principio del contrasto (o per i più scientifici, il terzo principio della termodinamica) che si scioglie nell'ambiguità dell'uomo.