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lunedì 27 ottobre 2008
Flow.
Documentare la realtà per condividere le problematiche del nostro tempo. La riflessione del cinema come strumento sociale di informazione e progettazione di soluzioni comuni. Al centro di tutto questo l'acqua. Flow possiede la persuasione seducente del racconto incalzante e la bellezza e la forza della verità. Un esempio tipico di documentario dei nostri tempi in grado di rinchiudere tra le immagini sgraziate una sottile riflessione sul nostro tempo e l'indicazione di una nuova strada da percorrere. Tutto ha il suo prezzo. E molto presto lo sapremo.
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mercoledì 4 giugno 2008
No Direction Home
Disillusioned words like bullets bark
As human gods aim for their mark
Made everything from toy guns that spark
To flesh-colored Christs that glow in the dark
It's easy to see without looking too far
That not much
Is really sacred.
While preachers preach of evil fates
Teachers teach that knowledge waits
Can lead to hundred-dollar plates
Goodness hides behind its gates
But even the president of the United States
Sometimes must have
To stand naked.
An' though the rules of the road have been lodged
It's only people's games that you got to dodge
And it's alright, Ma, I can make it.
Advertising signs that con you
Into thinking you're the one
That can do what's never been done
That can win what's never been won
Meantime life outside goes on
All around you.
You lose yourself, you reappear
You suddenly find you got nothing to fear
Alone you stand with nobody near
When a trembling distant voice, unclear
Startles your sleeping ears to hear
That somebody thinks
They really found you.
A question in your nerves is lit
Yet you know there is no answer fit to satisfy
Insure you not to quit
To keep it in your mind and not fergit
That it is not he or she or them or it
That you belong to.
Although the masters make the rules
For the wise men and the fools
I got nothing, Ma, to live up to.
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mercoledì 2 aprile 2008
mercoledì 26 marzo 2008
Biutifùl cauntri
L'arte non è uno specchio, è un martello! Così molti anni addietro John Grierson, il padre del documentarismo inglese, definiva il lavoro di quei cineasti che sceglievano l'indagine della realtà come missione morale e sociale. Questa è la sensazione che si ha vedendo lo splendido Biutifùl cauntri. Un martello di celluloide che si abbatte contro la nostra indifferenza e non un semplice specchio in cui vedere il campionario delle miserie umane. Prodotto da Lionello Cerri, il film di Esmeralda Calabria, Andrea D'ambrosio e Peppe Ruggiero racconta il lento declino delle fertili campagne del napoletano devastate dagli eco-crimini della camorra e di alcuni industriali italiani con la connivenza di certa classe politica. L'aria irrespirabile, le discariche abusive, le colture compromesse, le malattie degli animali e degli uomini, l'ecosistema compromesso per il misero denaro, per un minuto di finto arbitrio. Non cercate consolazioni, non cercate giustificazioni, non cercate la maniera, non cercate la militanza cieca, non cercate facili stilemi. Troverete soltanto la rabbia di chi ha perso tutto ma non si vuole rassegnare. L'orgoglio di chi ha detto no, ma si è trovato solo. La tenacia di chi si aggrappa ad una speranza, flebile e lontana. Troverete un documento nudo, uno splendido poema del delirio in cui il nostro paese è sprofondato. Lucido e secco questo lavoro testimonia la sconfitta delle istituzioni, la sfiducia dei cittadini e la forza di un pugno di uomini che va avanti nonostante tutto. Da vedere per non dire io non sapevo. Siamo tutti responsabili dello scempio. Ma cambiare si può. Insieme.
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