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venerdì 18 novembre 2011
Wall-e
L'animazione italiana vive da sempre un suo eterno fraintendimento. Sospesa tra l'accettazione delle regole di un mercato che considera il prodotto d'animazione esclusivamente dedicato ad un pubblico non adulto e le tensioni internazionali che aprono il prodotto ad uno spettatore trasversale, l'industria italiana è rimasta alle mirabolanti imprese dei campioni di un tempo: Luzzati, Pagot, Gavioli, Cavandoli, De Mas, Bozzetto. Come il nostro cinema si è praticamente fermato ai maestri del dopo guerra, Zavattini/De Sica, Rossellini, Visconti e agli sperimentatori dei 60'/70' Antonioni, Fellini, anche l'animazione italiana paga la sua scarsa propensione a sperimentare nuove forme espressive, a guardare al di fuori del proprio contesto e soprattutto a rischiare. L'ultima fatica della Pixar Wall-e non è semplicemente un film di animazione. Racchiude in se una favola densa, suggestiva; una geniale operazione di marketing e un ingegnoso utilizzo delle più moderne tecnologie grafiche. Ma la prima mezzora del film è cinema puro, suono e immagine senza compromessi. Il resto è artigianato hollywodiano di buon livello. L'Italia intanto guarda. E paga per guardare.
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lunedì 27 ottobre 2008
Flow.
Documentare la realtà per condividere le problematiche del nostro tempo. La riflessione del cinema come strumento sociale di informazione e progettazione di soluzioni comuni. Al centro di tutto questo l'acqua. Flow possiede la persuasione seducente del racconto incalzante e la bellezza e la forza della verità. Un esempio tipico di documentario dei nostri tempi in grado di rinchiudere tra le immagini sgraziate una sottile riflessione sul nostro tempo e l'indicazione di una nuova strada da percorrere. Tutto ha il suo prezzo. E molto presto lo sapremo.
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lunedì 14 aprile 2008
Cartoons on the Gay!

martedì 8 aprile 2008
Ikea Hacker

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mercoledì 26 marzo 2008
Biutifùl cauntri
L'arte non è uno specchio, è un martello! Così molti anni addietro John Grierson, il padre del documentarismo inglese, definiva il lavoro di quei cineasti che sceglievano l'indagine della realtà come missione morale e sociale. Questa è la sensazione che si ha vedendo lo splendido Biutifùl cauntri. Un martello di celluloide che si abbatte contro la nostra indifferenza e non un semplice specchio in cui vedere il campionario delle miserie umane. Prodotto da Lionello Cerri, il film di Esmeralda Calabria, Andrea D'ambrosio e Peppe Ruggiero racconta il lento declino delle fertili campagne del napoletano devastate dagli eco-crimini della camorra e di alcuni industriali italiani con la connivenza di certa classe politica. L'aria irrespirabile, le discariche abusive, le colture compromesse, le malattie degli animali e degli uomini, l'ecosistema compromesso per il misero denaro, per un minuto di finto arbitrio. Non cercate consolazioni, non cercate giustificazioni, non cercate la maniera, non cercate la militanza cieca, non cercate facili stilemi. Troverete soltanto la rabbia di chi ha perso tutto ma non si vuole rassegnare. L'orgoglio di chi ha detto no, ma si è trovato solo. La tenacia di chi si aggrappa ad una speranza, flebile e lontana. Troverete un documento nudo, uno splendido poema del delirio in cui il nostro paese è sprofondato. Lucido e secco questo lavoro testimonia la sconfitta delle istituzioni, la sfiducia dei cittadini e la forza di un pugno di uomini che va avanti nonostante tutto. Da vedere per non dire io non sapevo. Siamo tutti responsabili dello scempio. Ma cambiare si può. Insieme.
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martedì 18 marzo 2008
La legge è uguale per tutti.

Ancor più grave è il contrasto, molte volte voluto, tra le leggi stesse che consente agli avvocati di arricchirsi alle spalle dei cittadini e ai potenti di poter, nella pratica, violare la legge sulla base di altre leggi. Tanto per evidenziare un caso pratico si può ricordare il Decreto Legge 393/00 che ha disposto l’"interpretazione autentica" della legge 7 marzo 1996, n. 108, recante disposizioni in materia di usura. Secondo la legge sull’usura ove gli interessi (su mutui o su altri prestiti) dovuti dai risparmiatori fossero stati al di sopra di un determinato tasso dovuto per legge nessun interesse avrebbe dovuto essere versato. In altre parole le banche ove avessero chiesto ai risparmiatori troppi soldi per interessi non solo non avrebbero dovuto prendere neanche un euro ma avrebbero dovuto riconsegnare ai risparmiatori ciò che avevano guadagnato grazie agli interessi usurai.
La semplice modifica della legge non avrebbe salvato le banche dato che avrebbe potuto disporre solo per il futuro quindi ecco la trovata dei nostri politici: interpretare la legge già esistente in modo da salvare le banche modificando anche la legge per quanto riguarda le situazioni passate. Quindi con il Decreto Legge 393/00 il governo ha stabilito che un tasso deve essere considerato usuraio solo ove lo sia al momento della stipula e non mentre si effettua il pagamento, quindi se con il passar del tempo l’interesse richiesto divine usuraio (perchè ad esempio è sceso il costo del denaro) la banca può fare da aguzzino per legge. (interpretazione che non trova nella legge alcun appiglio logico).
Quindi questa simpatica trovata dei nostri governanti è stata creata per salvare le banche e salvaguardare gli interessi non dei cittadini ma dei gruppi finanziari; per salvare questi ultimi dai ricorsi dei risparmiatori (che vedono prosciugarsi i propri magri risparmi alla velocità della luce) i nostri politici (che senza le banche starebbero dietro una scrivania a non fare niente...) hanno interpretato la legge, stravolgendone l'obiettivo ultimo: la tutela economica del cittadino. Paese interessante l'Italia: un paese in cui se stupri o investi qualcuno ti fanno fare il testimonial per qualche marchio di abbigliamento o qualche servizio in tv, in cui banchieri e finanzieri che hanno evaso milioni allo stato e affamato i piccoli risparmiatori grazie all'utilizzo della finanza creativa scorrazzano allegramente in giro dopo qualche mese di domiciliari, paese in cui politici compiacenti pur essendo indagati siedono ancora sugli scranni del parlamento. Domanda: siamo cittadini oppure sudditi?
La semplice modifica della legge non avrebbe salvato le banche dato che avrebbe potuto disporre solo per il futuro quindi ecco la trovata dei nostri politici: interpretare la legge già esistente in modo da salvare le banche modificando anche la legge per quanto riguarda le situazioni passate. Quindi con il Decreto Legge 393/00 il governo ha stabilito che un tasso deve essere considerato usuraio solo ove lo sia al momento della stipula e non mentre si effettua il pagamento, quindi se con il passar del tempo l’interesse richiesto divine usuraio (perchè ad esempio è sceso il costo del denaro) la banca può fare da aguzzino per legge. (interpretazione che non trova nella legge alcun appiglio logico).
Quindi questa simpatica trovata dei nostri governanti è stata creata per salvare le banche e salvaguardare gli interessi non dei cittadini ma dei gruppi finanziari; per salvare questi ultimi dai ricorsi dei risparmiatori (che vedono prosciugarsi i propri magri risparmi alla velocità della luce) i nostri politici (che senza le banche starebbero dietro una scrivania a non fare niente...) hanno interpretato la legge, stravolgendone l'obiettivo ultimo: la tutela economica del cittadino. Paese interessante l'Italia: un paese in cui se stupri o investi qualcuno ti fanno fare il testimonial per qualche marchio di abbigliamento o qualche servizio in tv, in cui banchieri e finanzieri che hanno evaso milioni allo stato e affamato i piccoli risparmiatori grazie all'utilizzo della finanza creativa scorrazzano allegramente in giro dopo qualche mese di domiciliari, paese in cui politici compiacenti pur essendo indagati siedono ancora sugli scranni del parlamento. Domanda: siamo cittadini oppure sudditi?
giovedì 28 febbraio 2008
Il paese delle banane...
Amici miei di seguito riporto un vero capolavoro. Raramente la lungimiranza dei nostri rappresentanti ha raggiunto siffatti livelli. Sarò breve. Da poco l'esimio Prof. Luciano Maiani è stato nominato a capo del Centro Nazionale delle Ricerche, il celebre Cnr. Pare che alla carica aspirasse anche tale Boschi. Quest'ultimo invece di esultare per una scelta finalmente meritocratica (Maiani è uno studioso con le contropalle, noto a livello internazionale) ha pensato bene di opporsi a questa nomina (non sia mai che ad uno bravo in Italia sia riconosciuto il giusto valore!). Insomma il furbone ha chiamato in sua difesa per cercare di cambiare il corso degli eventi, nientepopodimenoche...Gabriella Carlucci. Eh si, proprio lei! Mica un fisico, un chimico, un intellettuale...no! no! e no! Ma una nota esperta in materia. Nota per le sue esperienze nel campo della medicina...si, quella estetica, la Carlucci è scesa in campo portando argomentazioni del tutto rispettabili. In effetti la nota soubrette-politico (due cose che vanno molto d'accordo in questi bei tempi) ha motivato il suo dissenso verso la nomina del Prof. Maiani argomentando a tutto tondo (partendo dalle crociate fino ai giorni nostri) e citando un presunto episodio, avvenuto nel 1969, che coinvolse lo stesso Maiani ed uno dei maggiori fisici viventi: Sheldon Glashow, premio Nobel per la Fisica nel 1979. Questa è la lettera che la nostra eroina ha pubblicato on-line (indirizzata a Prodi e ad altri membri del Senato della Repubblica) e questa la successiva risposta di Glashow (il quale sentendosi chiamato in causa su un argomento di questa importanza, ha subito messo in chiaro la sua posizione ed ha risposto anche una seconda volta). Indovinate quale è stata l'ultima risposta del luminare statunitense?
Citato in origine in: http://forum.tgmonline.it/showthread.php?t=132193
Si veda per maggiori informazioni anche: http://stefanozapperi.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1803621
Grazie Remedylane
Insomma. Per riassumere...siamo il Paese delle banane. Un fisico di prestigio viene nominato a capo del maggior ente di ricerca italiano. Un altro fisico non gradisce la nomina e chiama in suo aiuto un "politico" per screditare un collega più bravo. Un nobel interviene a difesa del fisico "screditato" esaltandone le qualità umane e professionali e dando le colpe al sistema politico del nostro Paese. Risultato? La solita figura di merda dei nostri politici. E quindi del nostro Paese.
Citato in origine in: http://forum.tgmonline.it/showthread.php?t=132193
Si veda per maggiori informazioni anche: http://stefanozapperi.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1803621
Grazie Remedylane
Insomma. Per riassumere...siamo il Paese delle banane. Un fisico di prestigio viene nominato a capo del maggior ente di ricerca italiano. Un altro fisico non gradisce la nomina e chiama in suo aiuto un "politico" per screditare un collega più bravo. Un nobel interviene a difesa del fisico "screditato" esaltandone le qualità umane e professionali e dando le colpe al sistema politico del nostro Paese. Risultato? La solita figura di merda dei nostri politici. E quindi del nostro Paese.
venerdì 15 febbraio 2008
Quello che tutti si stavano aspettando dalla politica...

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venerdì 1 febbraio 2008
L'erba del vicino è sempre più verde...
C'è una cosa (tra le altre) che mi da un particolare senso di tristezza. Leggo spesso i giornali, la televisione, frequento blog etc...L'Italia è un paese vecchio che pensa ai vecchi, con giovani che non lavorano per costruire il proprio futuro ma per sopravvivere nel presente. Ci lamentiamo che siamo indietro, che non facciamo ricerca, che il livello dell'istruzione si è abbassato incessantemente, che le eccellenze in tutti i campi non hanno visibilità e non raccolgono meriti. Siamo il Paese delle connivenze, delle finte alleanze e delle speranze infinite...Poi giorno dopo giorno, ti guardi in giro e scopri che nel mondo i migliori ricercatori sono italiani, che i migliori artigiani sono italiani, che è italiano il patrimonio eno-gastronomico di maggior ricchezza, che possediamo inestimabili siti storico-culturali più di ogni altro Stato nel mondo, che abbiamo la storia e la tradizione, che possediamo ingegno in ogni campo etc... Chi protegge queste ricchezze? Chi contribuisce allo sviluppo della propria comunità in termini economici, sociali, civili? Lo Stato è solo una emanazione del cittadino. La colpa della nostra situazione odierna a chi va attribuita e come va risolta?...facile è trovare molti colpevoli, difficile è trovare il colpevole! Pensate...
Cogito, ergo sum...
giovedì 24 gennaio 2008
Pecunia non olet?!
Chiude il portale web www.italia.it! Costato appena 58 milioni di Euro (22 dei quali stanziati ma non utilizzati) il progetto, voluto fortemente dai nostri governanti per incentivare il turismo nel nostro paese, è rimasto on-line appena un anno per poi esser chiuso miseramente in questi giorni! Ora per molti di noi la domanda nasce spontanea, riguardo i nostri governanti...
Come disse qualcuno...fatta l'Italia bisogna fare gli italiani...
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