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martedì 18 marzo 2008

La legge è uguale per tutti.

La legge (in astratto) giudica in maniera equidistante le controversie intercorse tra le parti interessate. Essa dovrebbe apparire come una bilancia i cui piatti sono in perfetto equilibrio. La legge italiana può essere paragonata alla bilancia del salumiere furbo che, alla richiesta di 2 etti di prosciutto, risponde con un sardonico: "signo', ho fatto 3 etti e mezzo che faccio...lascio?!" Questa è la legge italiana, almeno nella sostanza. Corpus interi di leggi violentati da forzature, emendamenti dell'ultima ora, scappatoie giuridiche inventate per tutelare un qualsivoglia fortunato e molto altro ancora... 
Ancor più grave è il contrasto, molte volte voluto, tra le leggi stesse che consente agli avvocati di arricchirsi alle spalle dei cittadini e ai potenti di poter, nella pratica, violare la legge sulla base di altre leggi. Tanto per evidenziare un caso pratico si può ricordare il Decreto Legge 393/00 che ha disposto l’"interpretazione autentica" della legge 7 marzo 1996, n. 108, recante disposizioni in materia di usura. Secondo la legge sull’usura ove gli interessi (su mutui o su altri prestiti) dovuti dai risparmiatori fossero stati al di sopra di un determinato tasso dovuto per legge nessun interesse avrebbe dovuto essere versato. In altre parole le banche ove avessero chiesto ai risparmiatori troppi soldi per interessi non solo non avrebbero dovuto prendere neanche un euro ma avrebbero dovuto riconsegnare ai risparmiatori ciò che avevano guadagnato grazie agli interessi usurai.
La semplice modifica della legge non avrebbe salvato le banche dato che avrebbe potuto disporre solo per il futuro quindi ecco la trovata dei nostri politici: interpretare la legge già esistente in modo da salvare le banche modificando anche la legge per quanto riguarda le situazioni passate. Quindi con il Decreto Legge 393/00 il governo ha stabilito che un tasso deve essere considerato usuraio solo ove lo sia al momento della stipula e non mentre si effettua il pagamento, quindi se con il passar del tempo l’interesse richiesto divine usuraio (perchè ad esempio è sceso il costo del denaro) la banca può fare da aguzzino per legge. (interpretazione che non trova nella legge alcun appiglio logico).
Quindi questa simpatica trovata dei nostri governanti è stata creata per salvare le banche e salvaguardare gli interessi non dei cittadini ma dei gruppi finanziari; per salvare questi ultimi dai ricorsi dei risparmiatori (che vedono prosciugarsi i propri magri risparmi alla velocità della luce) i nostri politici (che senza le banche starebbero dietro una scrivania a non fare niente...) hanno interpretato la legge, stravolgendone l'obiettivo ultimo: la tutela economica del cittadino. Paese interessante l'Italia: un paese in cui se stupri o investi qualcuno ti fanno fare il testimonial per qualche marchio di abbigliamento o qualche servizio in tv, in cui banchieri e finanzieri che hanno evaso milioni allo stato e affamato i piccoli risparmiatori grazie all'utilizzo della finanza creativa scorrazzano allegramente in giro dopo qualche mese di domiciliari, paese in cui politici compiacenti pur essendo indagati siedono ancora sugli scranni del parlamento. Domanda: siamo cittadini oppure sudditi?

martedì 12 febbraio 2008

I rami secchi e l'albero vecchio...

Mi scuso con chi segue questo blog. Purtroppo non sono riuscito a postare dei contenuti in quest'ultima turbolenta settimana. Ma ricomincio con rabbia. Un paese è come un albero esso prende nutrimento dai cittadini (dal loro immaginario collettivo e dai loro valori), come la pianta dalla terra attraverso le radici. Quando l'albero è giovane e forte i rami vecchi e secchi non danno fastidio, cadranno certamente, il nutrimento della terra lo sosterrà durante il passare delle stagioni. Ma quando la terra è arida e secca, esso non possiede più la necessaria forza vitale per ignorare quei rami che ne compromettono l'esistenza. L'Italia è un albero vecchio. Gli italiani un terreno arido in cui l'immaginario del futuro si è tramutato in storia, un popolo (ha senso per noi questa parola) senza senso civico, senza valori, imprigionati in un eterno e stupido presente. Hang in there.

Tomorrow never knows...

venerdì 1 febbraio 2008

L'erba del vicino è sempre più verde...

C'è una cosa (tra le altre) che mi da un particolare senso di tristezza. Leggo spesso i giornali, la televisione, frequento blog etc...L'Italia è un paese vecchio che pensa ai vecchi, con giovani che non lavorano per costruire il proprio futuro ma per sopravvivere nel presente. Ci lamentiamo che siamo indietro, che non facciamo ricerca, che il livello dell'istruzione si è abbassato incessantemente, che le eccellenze in tutti i campi non hanno visibilità e non raccolgono meriti. Siamo il Paese delle connivenze, delle finte alleanze e delle speranze infinite...Poi giorno dopo giorno, ti guardi in giro e scopri che nel mondo i migliori ricercatori sono italiani, che i migliori artigiani sono italiani, che è italiano il patrimonio eno-gastronomico di maggior ricchezza, che possediamo inestimabili siti storico-culturali più di ogni altro Stato nel mondo, che abbiamo la storia e la tradizione, che possediamo ingegno in ogni campo etc... Chi protegge queste ricchezze? Chi contribuisce allo sviluppo della propria comunità in termini economici, sociali, civili? Lo Stato è solo una emanazione del cittadino. La colpa della nostra situazione odierna a chi va attribuita e come va risolta?...facile è trovare molti colpevoli, difficile è trovare il colpevole! Pensate...

Cogito, ergo sum...

giovedì 24 gennaio 2008

Pecunia non olet?!

Chiude il portale web www.italia.it! Costato appena 58 milioni di Euro (22 dei quali stanziati ma non utilizzati) il progetto, voluto fortemente dai nostri governanti per incentivare il turismo nel nostro paese, è rimasto on-line appena un anno per poi esser chiuso miseramente in questi giorni! Ora per molti di noi la domanda nasce spontanea, riguardo i nostri governanti...

Come disse qualcuno...fatta l'Italia bisogna fare gli italiani...