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venerdì 4 aprile 2008

Good Bye, Lenin!

Incantevole: questa sembra essere la parola più adatta per descrivere la suggestione creata da Good bye, Lenin!. Incantevole perchè affascina. Come un esperto artigiano il regista Wolfgang Becker intaglia un piccolo grande film lavorando i vuoti creati dalle emozioni. Pur ricordando da vicino Il favoloso mondo di Amelie questo film tedesco sembra possedere una grazia e una dolcezza intrinseche, naturali, costruite attraverso il sapiente lavoro di una regia mai invadente e con la complicità di una musica (Yann Tiersen) che non rinuncia mai ad essere evocativa pur rimanendo strettamente legata all'emotività dei fatti raccontati. La bellezza risiede nel paradosso che si crea quando si parla di realtà con il linguaggio del sogno. Nello stupirsi per le piccole cose che rendono inpagabile una vita.

mercoledì 5 marzo 2008

L'ultima utopia...


Zabriskie Point è un film sottovalutato. Molti si sono soffermati sulle lacune (in alcuni casi evidenti) del film. Eppure Michelangelo Antonioni ha fatto un film sincero. Ha detto tutto quello che molti continuano a negare. Ha attaccato il sistema dall'interno del sistema stesso. Ha indagato l'estremo della psiche e con visionaria immaginazione ha concretizzato l'ultima utopia dell'uomo. L'ultima ribellione (il '68) ormai spenta nelle case di lusso, nelle macchine veloci, nei vestiti inutili di chi ha in fretta dimenticato. Documento di una generazione che ha sognato. Storia di una utopia infinita spezzata come un sogno interrotto di soprassalto. Eros/Tanatos come principio ancestrale, immutabile legge che muove il mondo. Profezia di cellulloide che va oltre lo schermo. Onda infranta e ormai scomparsa tra le pieghe del mare.

martedì 5 febbraio 2008

L'arte del sogno...



Ci sono due modi di immaginare il Cinema. Quello vero. Una che si muove verso l'aderenza alla realtà e l'altra che dei sogni ne ruba la magia. Federico Fellini è un autore di Cinema che gioca con la materia dei sogni. La definizione e la classificazione dell'opera del regista italiano resta un puro balocco sintattico. Lasciamo questi giochi ai critici. In Arte non esistono i generi, ci sono solo due distinzioni essenziali: c'è l'Arte buona e quella cattiva. Voi che ne dite?

Scrivere con le immagini...